lunedì 11 aprile 2011

Siamo tutti per la Riserva del Borsacchio

“Il Popolo di Roseto”

Comunicato stampa

L’Associazione “IL POPOLO DI ROSETO” apprende con viva soddisfazione la notizia che il Consiglio Regionale Abruzzese, nella seduta pomeridiana del 5 aprile 2011, ha deciso all’unanimità di rimandare in commissione la proposta di legge n. 78/2009 del Consigliere Berardo Rabbuffo.

Tale proposta è diretta a modificare il perimetro della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio al fine di escluderne le aree della foce del Torrente Borsacchio e dell’intera macchia boscosa che si affaccia sul mare.

L’Associazione “IL POPOLO DI ROSETO” auspica che i Consiglieri Regionali vogliano scongiurare definitivamente il pericolo che una parte dell’oasi naturalistica sia sottratta alla collettività e destinata alla realizzazione di interessi speculativi.

Evidenti sono i danni che tale tipo di operazione immobiliare arrecherebbe al territorio ed all’economia del Comune: la perdita di posti di lavoro e di occupazione e l’irreversibile distruzione di una risorsa non solo ambientale ma anche economica e turistica.

L’Associazione “IL POPOLO DI ROSETO” plaude, pertanto, alla decisione unanime dei Consiglieri Regionali Abruzzesi ed auspica che essi vogliano dire una parola rassicurante e definitiva sulla necessità di preservare il territorio della Riserva nella sua interezza, consentendo allo stesso di operare come strumento di crescita e di miglioramento delle condizioni di vita economica e sociale. La collettività si è vista, infatti, penalizzare dall’inerzia e di quegli Amministratori che, chiamati a dare applicazione alle decisioni del Legislatore Regionale (nominando l’organo di gestione; adottando un piano di assetto naturalistico degno del suo nome; e tabellando l’area protetta), hanno scelto invece di rinviare passivamente ogni decisione abbandonando i cittadini di Roseto e Giulianova e le attività che sono su quel territorio in balia delle norme di salvaguardia che, “provvisorie” sulla carta, paiono non poter avere mai fine.

Il Presidente
Paolo Antonelli

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