venerdì 11 maggio 2012

Il Popolo di Roseto richiama l'attenzione sull'abbattimento delle barriere architettoniche


I problemi dei disabili sono spesso molto ricordati e condivisi a parole (specie in occasioni pubbliche) dalle varie amministrazioni ma spesso trascurati nei fatti.
Spiace dire che la nostra Roseto, in un eventuale classifica su questi temi, non occuperebbe certo una buona posizione. Questo a causa della scarsissima lungimiranza (ma questo sostantivo è, a tutti gli effetti inappropriato) dei passati amministratori pubblici succedutisi negli anni, che, invece di cercare di risolvere le problematiche già presenti sul territorio, hanno avallato importanti opere di rifacimento della città che, realizzate in spregio ad ogni minima necessità dei portatori di handicap fisici, invece di rendere più semplice la vita a questa categoria di cittadini la complicano notevolmente. Tra i numerosi esempi possibili ne citeremo solo due: il rifacimento del lungomare centrale e il nuovo sottopasso di Via Thaulero. Opere che rappresentano a buon diritto ciò che non si dovrebbe mai fare nel campo della progettazione pubblica in merito a questa importantissima problematica, in quanto, nello specifico, sembrano studiate per esaltare le difficoltà dei disabili invece che per tutelarne i diritti.
In merito al rifacimento del tratto centrale del lungomare, saltano subito all’occhio le rampe di accesso allo stesso e gli attraversamenti pedonali. Le prime, realizzate con pendenze improponibili per chiunque non sia in piena forma fisica, mentre i secondi che nella maggior parte dei casi finiscono dentro le aiuole, costringono a pericolosi attraversamenti diagonali della strada, che per un disabile sono più ardui. Questi disagi naturalmente vengono avvertiti, oltre che dai disabili, anche da giovani madri costrette a spinger carrozzini e passeggini con grandi problemi e dagli anziani che purtroppo sono vittime di cadute dovute alla pericolosità dell'opera realizzata.
Per quanto riguarda il sottopasso pedonale della centralissima Via Thaulero non servono neppure spiegazioni, in quanto, chiunque ci sia passato una volta può constatare da solo come, a causa delle sue elevatissime pendenze, esso può essere classificato quale esempio di barriera architettonica perfetta.
Questi sono solo due delle criticità che il territorio comunale presenta su questo tema così importante e sentito da larga parte della popolazione. Il Popolo di Roseto auspica pertanto una rinnovata sensibilità da parte dell'Amministrazione a queste importanti tematiche, tanto trascurate nel recente passato. 

domenica 6 maggio 2012

Replica alla nota della FdS sulla revoca dei contratti con Equitalia

In merito alla richiesta presentata all'Amministrazione da parte della Federazione della Sinistra di revocare ad Equitalia la riscossione dei tributi il Popolo di Roseto precisa che non c'è alcuna necessità di tale atto in quanto è la legge (decreto legge n° 201 del 2011) a prevedere che i Comuni, dal 1 Gennaio 2013, gestiscano in proprio l'attività di riscossione.
Sarebbe dunque insensato recedere da un contratto, facendosi carico di tutte le conseguenze che tale atto comporta, per guadagnare pochi mesi soltanto.
Facciamo inoltre rilevare che nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale è stata presentata dai partiti della maggioranza, e fatta propria anche dalle opposizioni, una risoluzione urgente che impegna l'Amministrazione a predisporre soluzioni in merito a tale problematica.
Purtroppo chi tenta di cavalcare ad ogni costo l'onda degli avvenimenti ed usarli strumentalmente nella polemica politica, rischia di incorrere in imprecisioni come queste che, a tutti gli effetti, sono veri e propri autogoals.

mercoledì 2 maggio 2012

Il Popolo di Roseto auspica equità e rigore nell'applicazione dell'IMU

In questa fase economica sicuramente non rosea per le famiglie e le aziende rosetane, il Popolo di Roseto auspica che l'Amministrazione Comunale applichi con moderazione e sensibilità sociale la nuova imposta comunale conosciuta come IMU, che tante preoccupazioni sta causando nelle famiglie in quanto non si ha certezza di quale sarà il suo impatto sulle tasche delle famiglie.
La legislazione in materia prevede infatti due aree di intervento per la discrezionalità dei singoli comuni per le abitazioni principali le norme (provvisorie) sull'IMU prevedono un'aliquota del 4 per mille, che i Comuni possono abbassare o alzare di due punti (di fatto, quindi, dal 2 al 6 per mille) e due tipi di detrazione. Una, di 200 euro, spetta indiscriminatamente su tutti i fabbricati adibiti ad abitazione principale. L'altra è legata alla presenza in casa, come residente, di figli di età sino a 26 anni e consiste in 50 euro per ogni figlio con un massimo di 300, quindi può riguardare famiglie con al massimo sei figli.
Siamo certi che l'Amministrazione dimostrerà sensibilità nel richiedere questo ulteriore contributo ai cittadini, sicuramente necessario per le esangui casse comunali, ma che rischia di causare gravi problemi a far quadrare i conti in molte famiglie.
In un momento di crisi economica prolungata come quello che stiamo attraversando, è doveroso chiedersi quale sia il giusto grado di contribuzione a cui devono essere chiamati i cittadini.
Chiediamo inoltre che sia messa la massima attenzione a che sia verificato, nei limiti concessi alle Amministrazioni comunali, che tutti i cittadini paghino il dovuto. Sacche di privilegio e impunità non sono in alcun modo nel momento in cui tutti siamo chiamati a contribuire al risanamento dei conti pubblici.
A tal proposito sollecitiamo la nomina e l'entrata in funzione del Consiglio tributario che potrebbe coadiuvare in maniera efficace l'attività dell'Amministrazione nello svolgimento di tali compiti.